L'Orlando furioso de Messer Lodovico Ariosto, Band 1Vitarelli, 1811 |
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Alcina alcun altra amante amor anco ánno appresso aprica Aríodante Ariosto arme Astolfo avea Baiardo bella donna Bireno bosco Bradamante buon canto CANTO DECIMO CANTO OTTAVO CANTO QUINT CANTO SESTO CANTO SETTIMO cavalier Ch'a ch'al ch'avea ch'ella ch'io Che'l ciel Circasso colla costei costui crudel d'ogni destrier dicea disío donzella duca facea fece fera figliuol foco fratello Frisa Frisone FURIOSO gente Ginevra giorno gran guerrier Indi innanzi Ippogrifo l'altro lascia levò lito loco Logistilla Lurcanio LXII LXVI LXXI LXXVI medolle Melissa mezzo mirto monte morte mostro novo occhi Orlando ORLANDO FURIOSO paladin parea passi petto piè piglia poco Polinesso ponno porta potea Proteo quà quivi resta Rinaldo ritrovò Ruggier Sacripante Saracin saría sasso Scozia scudo seco Selandia signor spada tenea terra tolto tosto trova usberghi vede veder venía venir venne vide volse vuol XLVII XXXVI
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Seite 2 - Ippolito, aggradir questo che vuole e darvi sol può l'umil servo vostro. Quel ch'io vi debbo, posso di parole pagare in parte, e d'opera d'inchiostro; né che poco io vi dia da imputar sono; che quanto io posso dar, tutto vi dono. Voi sentirete fra i più degni eroi, che nominar con laude m'apparecchio, ricordar quel Ruggier, che fu di voi e de' vostri avi illustri il ceppo vecchio.
Seite 15 - Ma non si tosto dal materno stelo rimossa viene e dal suo ceppo verde, che quanto avea dagli uomini e dal cielo favor, grazia e bellezza, tutto perde. La vergine che 'l fior, di che più zelo che de...
Seite 176 - II che agli amanti fu commodo grande Di scoprir l'amor lor senza divieto: E furon lor conclusioni estreme Di ritrovarsi quella notte insieme.
Seite 148 - Vaghi boschetti di soavi allori, di palme e d'amenissime mortelle, cedri et aranci ch'avean frutti e fiori contesti in varie forme e tutte belle, facean riparo ai fervidi calori de' giorni estivi con lor spesse ombrelle, e tra quei rami con sicuri voli cantando se ne giano i rosignuoli.
Seite 3 - Avea infiniti ed immortal trofei, In Ponente con essa era tornato, Dove sotto i gran monti Pirenei Con la gente di Francia e di Lamagna Re Carlo era attendato alla campagna...
Seite 14 - Dentro letto vi fan tenere erbette, ch'invitano a posar chi s'appresenta. La bella donna in mezzo a quel si mette, ivi si corca et ivi s'addormenta.
Seite 8 - Amone: con preghi invita, et al fin toglie in groppa, e per l'orme d'Angelica galoppa. 22 Oh gran bontà de' cavallieri antiqui! Eran rivali, eran di fé diversi, e si sentian degli aspri colpi iniqui per tutta la persona anco dolersi; e pur per selve oscure e calli obliqui insieme van senza sospetto aversi. Da quattro sproni il destrier punto arriva ove una strada in due si dipartiva.
Seite 39 - Or a poppa, or all'orza hann' il crudele, che mai non cessa, e vien più ognor crescendo: essi di qua di là con umil vele vansi aggirando, e l'alto mar scorrendo. Ma perché varie fila a varie tele uopo mi son, che tutte ordire intendo, lascio Rinaldo e l'agitata prua, e torno a dir di Bradamante sua.
Seite 13 - Quel dì e la notte e mezzo l'altro giorno s'andò aggirando, e non sapeva dove. Trovossi al fine in un boschetto adorno, che lievemente la fresca aura muove. Duo chiari rivi, mormorando intorno, sempre l'erbe vi fan tenere e nuove; e rendea ad ascoltar dolce concento, rotto tra picciol sassi, il correr lento.
Seite 1 - Le donne, i cavallier, l'arme, gli amori, le cortesie, l'audaci imprese io canto, che furo al tempo che passaro i Mori d'Africa il mare, e in Francia nocquer tanto, seguendo l'ire ei giovenil furori d'Agramante lor re, che si dié vanto di vendicar la morte di Troiano sopra re Carlo imperator romano.