Operette di Iacopo Morelli bibliotecario di S. Marco,: ora insieme raccolte con opuscoli di antichi scrittori, Band 1

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Dalla Tipografia di Alvisopoli, 1820
 

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Seite 190 - Est enim finitimus oratori poeta, 70 numeris astrictior paulo, verborum autem licentia liberior, multis vero ornandi generibus socius ac paene par; in hoc quidem certe prope idem, nullis ut terminis circumscribat aut definiat ius suum, quo minus ei liceat eadem illa facúltate et copia vagari qua veut.
Seite 263 - Da poi che nascesti, lui avè di te sempre gran cura : quando ti vedette in età della qual fu contento, maravigliosamente fece sonare tuo nome nella terra. Le Indie, che sono parte del mondo così ricca, te le ha date per tue : tu le hai ripartite dove ti è piaciuto, e ti dette potenzia per farlo. Delli ligamenti del mare Oceano, che erano serrati con catene così...
Seite 261 - Quibian ( che così dimandano il Signore della terra ) il qual mi aveva dati questi due Indii, gli aveva comandato che mi mostrassero le minere che erano più lontane, e di un altro Signore suo contrario ; e che di dentro del suo popolo ricoglievano ogni dì quando lui voleva oro ; e che un uomo solo in giorni dieci ricoglieva una mazzata di oro. Gli Indii suoi famigli, testimonii di questo, menai con mi dentro di questo popolo, dove le barche aggiongono. Tornò mio fratello con queste gente, e tutti...
Seite 254 - ... e vederlo durare tanta fatica, e passare tanta passione, e durare ancora più che nissuno di noi altri : Dio , non altri, gli dette tal fortezza di animo: lui alli altri faceva core e animo nelle opere sue : era tale, come se avesse navicato ottanta anni , mirabile cosa da credere; onde io mi rallegrava alquanto. Io era stato infermo, e molte fiate al segno di morte era aggionto : da una camera piccola , che feci fare in cima coperta della nave , comandava 1i viaggio.
Seite 253 - ... altro pianeta in tutto quello tempo conobbero gli occhi miei: li navigli mi aveva aperti, le vele rotte, e perse ancore e sarte, e barche, e ogni fornimento; la gente molto inferma, e tutta contrita, e molti con voti di santa religione , e non nissuno senza altro voto , o peregrinaggio : molte fiate l' uno e l'altro si erano confessati, dubitando e di ora in ora aspettando la morte.
Seite 264 - Confidati e non temere, chè tribulazioni stanno scritte in pietra di marmore, non senza cagione. Levaimi quando puotti, e al fine di nove giorni fece bonaccia, ma non per cavare li navigli del fiume. Feci ricolta della gente che era in terra, e di tutto il resto che mi fu possibile, perchè non erano bastanti per restare, nè per navicare li navigli.
Seite 243 - Verum et Diis lacte rustici : multaeque gentes supplicant : et mola tantum salsa litant : qui non habent thura . Vale . Viene poi la Lettera del Colombo con quel medesimo titolo , che nella...
Seite 242 - Nel rovescio della carta che questo titolo contiene, la seguente Lettera Dedicatoria del traduttore si legge ; la quale, secondo la scrittura originale, onde serva di saggio del testo> do ricopiata.
Seite 289 - Tolomeo nel principio della sua Cosmografia dice, che niuno può esser buon Cosmografo se ancora non sarà pittore, partecipò ancora del Disegno, per piantar le terre e formar i corpi cosmografici in piano e in tondo.
Seite 265 - A' tredici di maggio aggionsi nella provincia di Mago , la qual parte con quella del Cataio; e di quivi mi partii per la Spagnola. Navicai due dì con tempo bono , il qual di subito mi si voltò contrario. Il cammino che io faceva era per disimbrattarmi di tanto numero di isole , e non imbarazzarmi nelli loro bassi. Il mar bravo mi fece forza , dove mi fu forza ritornare addietro senza vele. Sorgetti in una isola , dove tre ancore in una fiata persi, e alla mezza notte , che pareva che il mondo facesse...

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