L'Orlando furiosoL. Ciardetti, 1823 |
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Acciò Agramante Alcina alcun amante amor anco Angelica Ariodante Astolfo avea Baiardo Bireno Bradamante Brandimarte Brunello buon caccia CANTO OTTAVO CANTO SESTO CANTO SETTIMO Carlo cavalier cavallo ch'a ch'al ch'avea ch'ella ch'era ch'in ch'io ch'un Chè ciel Circasso costei costui d'ogni destrier dicea donzella duca Ercole Erifile facea fece Ferrara figlia figliuolo foco fratello Frisa Frisone fugge gente Ginevra giorno Gradasso gran guerrier incanto innanzi l'altro l'anel l'Ariosto l'elmo l'un lascia loco Lurcanio LXVII LXXI Malagigi mar Schiavo maraviglia medolle Melissa Merlino mirto monte morte mostrò Nabatei occhi onor ORLANDO FURIOSO Orlando Innamorato paladin palafren parea passi petto piè piglia Poeta Polinesso porta potea Proteo quivi resta Rinaldo Ruggier Sacripante sarà Saracin sasso Scozia scudo seco Selandia selva sembiante signor spada terra tosto trova vede veder venir venne vide volse vuol XLII XXXVII
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Seite 49 - Mori d'Africa il mare, e in Francia nocquer tanto, seguendo l'ire ei giovenil furori d'Agramante lor re, che si die vanto di vendicar la morte di Troiano sopra re Carlo imperator romano.
Seite 60 - Fugge tra selve spaventose e scure, per lochi inabitati, ermi e selvaggi. Il mover de le frondi e di verzure, che di cerri sentia, d'olmi e di faggi, fatto le ayea con subite paure trovar di qua di là strani viaggi ; ch'ad ogni ombra veduta o in monte o in valle, temea Rinaldo aver sempre alle spalle.
Seite 56 - Amone: con preghi invita, et al fin toglie in groppa, e per l'orme d'Angelica galoppa. 22 Oh gran bontà de' cavallieri antiqui! Eran rivali, eran di fé diversi, e si sentian degli aspri colpi iniqui per tutta la persona anco dolersi; e pur per selve oscure e calli obliqui insieme van senza sospetto aversi. Da quattro sproni il destrier punto arriva ove una strada in due si dipartiva.
Seite 63 - Ma non si tosto dal materno stelo rimossa viene e dal suo ceppo verde, che quanto avea dagli uomini e dal cielo favor, grazia e bellezza, tutto perde. La vergine che 'l fior, di che più zelo che de...
Seite 62 - Dentro letto vi fan tenere erbette, ch'invitano a posar chi s'appresenta. La bella donna in mezzo a quel si mette, ivi si corca et ivi s'addormenta.
Seite 50 - Piacciavi, generosa Erculea prole, Ornamento e splendor del secol nostro, Ippolito, aggradir questo che vuole E darvi sol può l'umil servo vostro. Quel ch'io vi debbo, posso di parole Pagare in parte, e d'opera d'inchiostro: Né che poco io vi dia da imputar sono; Ché quanto io posso dar, tutto vi dono. Voi sentirete fra i più degni eroi, Che nominar con laude m' apparecchio j Ricordar quel Ruggier, che fu di voi E de'vostri avi illustri il ceppo vecchio.
Seite 221 - La bocca sparsa di natio cinabro; Quivi due filze son di perle elette, Che chiude ed apre un bello, e dolce labro: Quindi escon le cortesi parolette Da render molle ogni cor rozzo e scabro: Quivi si forma quel soave riso, Ch'apre a sua posta in terra il paradiso. Bianca neve è il bel collo, e...
Seite 53 - La donna il palafreno a dietro volta, E per la selva a tutta briglia il caccia, Né per la rara più che per la folta, La più sicura e miglior via procaccia : Ma pallida, tremando, e di sé tolta, Lascia cura al destrier che la via faccia. Di su, di giù ne l'alta selva fiera Tanto girò che venne a una riviera.
Seite 198 - Come ceppo talor, che le medolle Rare e vote abbia, e posto al foco sia, Poi che per gran calor quell'aria molle Resta consunta eh...
Seite 50 - ... 1 poco ingegno ad or ad or mi lima, me ne sarà però tanto concesso, che mi basti a finir quanto ho promesso.