Orlando furioso, con note e dilucidazioni grammaticali, da R. Zotti castigato, Band 1

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Seite 19 - La verginella è simile alla rosa, ch'in bel giardin su la nativa spina mentre sola e sicura si riposa, né gregge né pastor se le avicina; l'aura soave e l'alba rugiadosa, l'acqua, la terra al suo favor s'inchina: gioveni vaghi e donne inamorate amano averne e seni e tempie ornate.
Seite 192 - Dove né nodo appar, né vena eccede. Si vede al fin de la persona augusta II breve, asciutto e ritondetto piede. Gli angelici sembianti nati in cielo Non si ponno celar sotto alcun velo.
Seite 18 - Dentro letto vi fan tenere erbette, ch'invitano a posar chi s'appresenta. La bella donna in mezzo a quel si mette, ivi si corca et ivi s'addormenta.
Seite 19 - Ma non si tosto dal materno stelo rimossa viene e dal suo ceppo verde, che quanto avea dagli uomini e dal cielo favor, grazia e bellezza, tutto perde. La vergine che 'l fior, di che più zelo che de...
Seite 191 - Sotto quel sta, quasi fra due vallette La bocca sparsa di natio cinabro; Quivi due filze son di perle elette, Che chiude ed apre un bello, e dolce labro: Quindi escon le cortesi parolette Da render molle ogni cor rozzo e scabro: Quivi si forma quel soave riso, Ch'apre a sua posta in terra il paradiso. Bianca neve è il bel collo, e...
Seite 51 - Sei giorni me n'andai matina e sera Per balze e per pendici orride e strane, Dove non via, dove sentier non era, Dove né segno di vestigie umane: Poi giunsi in una valle inculta e fiera, Di ripe cinta e spaventose tane, Che nel mezzo s' un sasso avea un castello Forte e ben posto, a maraviglia bello.
Seite 190 - Di persona era tanto ben formata, quanto me' finger san pittori industri ; con bionda chioma lunga et annodata: oro non è che più risplenda e lustri. Spargeasi per la guancia delicata misto color di rose e di ligustri; di terso avorio era la fronte lieta, che lo spazio finia con giusta meta.
Seite 2 - Dirò d'Orlando in un medesmo tratto cosa non detta in prosa mai né in rima...
Seite 351 - Gradasso o con alcun ragiona di quei ch'andavan nel palazzo errando, a tutti par che quella cosa sia, che più ciascun per sé brama e desia.
Seite 240 - Sentia il maggior piacer, la maggior festa che sentir possa alcun felice amante; ma ecco intanto uscire una tempesta che struggea i fiori, ed abbattea le piante: non se ne suol veder simile a questa, quando giostra aquilone, austro e levante.

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